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al testo di Antonio Risi
La rosa timida
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Io sto racchiusa, delicata fanciulla, in un prezioso lekitos verde a macchie rosse; la primavera esigente, oggi, mi sprona ad esplodere. M’inquieta il cinguettare indiscreto degli uccelli; presagisco che il vento monello mi strapperà i petali e, immondi, gl’insetti oltraggeranno la mia verginità. Ma la luce ineluttabile che distende le ore lacera il diaframma dei miei cinque sepali e il mio profumo s’effonde, per la gioia del prato.
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